miglior-attrice-non-protagonista-award-season-Oscar

Oscar 20I6 miglior attrice non protagonista, tutte contro Jennifer

La categoria per la miglior attrice non protagonista nella corsa agli Oscar è da molti anni uno dei premi più scontati e prevedibili di tutta la cerimonia. Infatti bisogna risalire al 200I per trovare un risultato inaspettato come quello di Marcia Gay-Harden (Pollock) che sconfisse a sorpresa la favorita Kate Hudson per il suo premiatissimo ruolo in Almoust Famous (Quasi Famosi) e ancora nel I997 quando Juliette Binoche (Il Paziente Inglese) strappò l’Oscar a Lauren Bacall per L’amore ha due facce di Barbra Streisand, tanto che fu la stessa Binoche a confessarlo nel suo discorso di ringraziamento ammettendo di essere certa della vittoria della signora Bogart. Senza dimenticare le vittorie sorprendenti di Anna Paquin per Lezioni di Piano nel I994 che sconfisse a sorpresa Winona Ryder per L’età dell’innocenza e quella di Marisa Tomei per Mio Cugino Vincenzo nel I993 che soffiò la statuetta alla grande Vanessa Redegrave per Casa Howard. Anche quest’anno i giochi sembrerebbero fatti, è il nome della vincitrice potrebbe essere quello di Jennifer Jason-Leigh per il suo ruolo nel western di Tarantino, The Hateful Height. Ma vediamo con ordine la lista delle 5 possibili candidate nella categoria best supporting actress:

I) JENNIFER JASON-LEIGH: Sono molti a scomettere sulla vittoria di quest’attrice statunitense figlia dell’attore Vic Morrow e della sceneggiatrice Barbara Turner. Tra i ruoli più significativi della sua carriera va ricordato quello della malvagia Hedra nel thriller Inserzione pericolosa, e la sua partecipazione al cast di America Oggi di Robert Altman che le consente di vincere la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Senza dimenticare il suo ruolo nel fortunato Pomodori verdi fritti alla fermata del treno e la sua incredibile performance in Georgia che le permette di ricevere una nomination agli Independent Spirit Award come miglior attrice protagonista, la cui esclusione dalla rosa delle candidate all’Oscar crea non poche contestazioni.

II) ROONEY MARA: Per la Mara potrebbe arrivare la seconda nomination della sua carriera dopo quella ottenuta come miglior attrice per il remake americano del film svedese Gli uomini che odiano le donne che le ha fatto vincere un National Board of Review. La nomination potrebbe arrivare per la sua interpretazione in Carol al fianco di Cate Blanchett che le ha già fatto conquistare il premio come miglior attrice all’ultimo Festival di Cannes e nel quale film interpreta una ragazza di diciannove anni che nella New York degli anni Cinquanta s’innamorerà di una bellissima donna aristocratica.

III) HELENA BONHAM CARTER: Grazie alla sua interpretazione in Suffragette sul movimento suffragista femminile nel Regno Unito potrebbe ottenere la sua Terza nomination all’Oscar dopo quella ottenuta come miglior attrice per Le ali dell’amore e quella ottenuta come miglior attrice non protagonista per Il discorso del Re. La Bonham-Carter, storica compagna di Tim Burton, ha conquistato un particolare record ai Golden Globe, riuscendo ad ottenere 7 nomination senza mai vincerlo.

IV) KATE WINSLET: A 7 anni dal meritato Oscar conquistato come miglior attrice per The Reader-A voce alta, Kate Winslet potrebbe tornare sulla cresta dell’onda grazie al suo ruolo nel biopic su Steve Jobs interpretando Joanna Hoffman, membro del team della Macintosh e della NeXT. Attualmente la Winslet detiene il record di attrice più giovane ad aver conquistato 10 nomination ai Golden Globe e sei nomination agli Oscar, togliendo il record precedentemente detenuto da Bette Davis. Inoltre ai Golden Globe del 2009 è diventata una di quei pochi artisti, insieme a Sigourney Weaver, Joan Plowright e Helen Mirren, ad aggiudicarsi due statuette nella stessa edizione e cioè come miglior attrice per Revolutionary Road e come miglior attrice non protagonista per The Reader-A voce alta.

V) JOAN ALLEN: potrebbe essere quest’anno la volta buona per una delle più grandi caratteriste americane candidata per 3 volte all’Oscar: nella categoria miglior attrice non protagonista nel 1996 per Nixon-Gli intrighi del potere e nel 1997 per La seduzione del male, e in quella come miglior attrice protagonista nel 2001 per The Contender. Il ruolo che potrebbe sancire finalmente il suo talento è quello nel film Room di Lenny Abrahamson al fianco di Brie Larson e William H.Macy, in cui interpreta una straordinaria madre coraggio.

award-season-la-settima-arte-danilo-canzanella

Oscar 20I6 miglior attore non protagonista, la sfida degli anti-divi

La categoria Miglior attore non protagonista è sempre stata considerata una spina nel fianco degli Academy Award dato che spesso la categoria in sè è diventata oggetto di critiche per via dell’uso che i membri giurati ne hanno fatto, arrivando ad “usarla” come pretesto per assegnare un Oscar a chi non l’avesse mai vinto; addirittura c’è chi la considera la categoria dei “veterani” dove spesso si preferisce premiare un attore di vecchia generazione trasformando il premio come miglior attore non protagonista in una sorta di premio alla carriera, insomma una specie di “contentino” per non avergli mai dato un premio come miglior attore. Ovviamente sono numerose l’eccezioni in cui giovani supporter sono riusciti a ribaltare questa tesi, ma è accaduto solo nel caso in cui le loro vittorie erano già praticamente annunciate. Attualmente Walter Brennan detiene il record di statuette vinte (3) in questa categoria (Ambizione, Kentucky, L’uomo del West) seguono con 2 statuette i veterani (Michael Kaine, Melvyn Douglas, Antohony Quinn, Jason Robards, Peter Ustnov, Cristopher Waltz). Quest’anno la sfida sembra davvero interessante dato che tra i papabili 5 nominati compaiono tutti attori estranei ai meccanismi di Hollywood, e per questo considerati anti-divi per il loro modo di concepire il proprio successo come risultato del proprio talento personale evitando gli atteggiamenti eccentrici dei divi americani. Ma vediamo la lista dei probabili candidati di quest’anno:

I-TOM HARDY: Potrebbe conquistare la sua prima nomination all’Oscar grazie al suo ruolo nel film del premio Oscar Aleandro Gonzalez Inarritu (Birdman, Babel, 2IGrammi) dal titolo The Revenant al fianco di Leonardo Di Caprio. Tom Hardy è considerato un giovane e promettente caratterista che gradualmente è riuscito a conquistare l’etichetta di attore di “nicchia” scegliendo sempre ruoli difficili ed estremi capace di mettere in luce il suo talento d’attore. Memorabili le sue intepretazioni in Bronson che gli è valsa una vittoria come miglior attore ai British Independent Film Awards nel 2009 e in Warrior e La Talpa che gli hanno permesso di vincere ai BAFTA del 20II, l’Orange Rising Star Award per la miglior stella emergente

II-JEFF DANIELS: Attualmente è l’unico grande rivale di Tom Hardy, grazie al suo ruolo nel biopic su Steve Jobs diretto da Danny Boyle, nel ruolo di John Sculley, amministratore delegato della Apple dal 1983 al 1993 e presidente della Pepsi Cola. Per Daniels si tratterebbe della sua prima nominations agli Oscar dopo una serie di occasione mancate da parte degli Academy che hanno sempre avuto un pregiudizio nei suoi confronti, tanto da non considerare interpretazioni come quelle in Ragtime, Voglia di tenerezza o La rosa purpurea del Cairo. Oggi appare “resuscitato” grazie all’attenzione dei media per il suo ruolo da protagonista nella serie tv The Newsroom con cui nel 20I3 ha conquistato l’Emmy come miglior attore in una serie drammatica.

III-KURT RUSSEL: Da molti è considerato il “vero” favorito per gli Oscar 20I6 nella categoria miglior attore non protagonista, grazie al suo ruolo da supporter nel nuovo western di Quentin Tarantino The Hateful Eight che gli permetterebbe di conquistare la sua prima nomination della carriera. Ma molti sono i pregiudizi che gli Academy dovrebbe superare dato che i membri giurati hanno sempre avuto un forte scetticismo per gli attori di live action come Russel interprete dei film di John Carpenter come Fuga da New York e Fuga da Los Angeles. L’unica grande occasione per Kurt Russel sarebbe potuta arrivare nel I983 dove avrebbe potuto ricevere una nomination per Silkwood dato che il suo ruolo fu molto apprezzato dalla stampa estera che gli diede una nomination ai Golden Globe.

IV-HARVEY KEITEL: Grazie alla sua interpretazione in Youth del “nostro” Paolo Sorrentino, Harvey Keitel potrebbe ricevere la sua seconda nomination agli Oscar dopo quella ottenuta nel I992 per Bugsy. Da allora gli Academy non hanno mai avuto il “coraggio” di nominare questo straordinario caratterista che ci ha regalato straordinarie prove d’attore (Taxi Drivers, Rapsodia di un killer, L’ultima tentazione di Cristo, Le Iene, Lezioni di Piano, Pulp Fiction, Holy Smoke, Grand Budapest Hotel).

V-RALPH FIENNES: Attore british di straordinario talento ma anche regista dotato di un forte coraggio espressivo (Coriolanus, The Invisible Woman), Ralph Fiennes potrebbe conquistare la sua terza nomination all’Oscar dopo quella ottenuta come protagonista del film Il paziente inglese e come supporter nel film Schindler’s List. Quest’anno potrebbe ricevere l’attenzione degli Academy per il film A Bigger Splash dell’italiano Luca Guadagnino, remake di un film francese che ruoterà attorno a uno sconcertante triangolo che si forma tra una coppia di artisti (una rock star e una regista) e una donna più giovane. Il tutto tra le meraviglie di Pantelleria.

best-director-award-seaso-oscar

Oscar 2016, il miglior regista sarà Tarantino?

Il rapporto tra Quentin Tarantino e gli Academy Award è stato sempre conflittuale. Malgrado le numerose nomination ai suoi film, gli Academy sono sempre stati restii a riconoscerne il suo genio e il suo talento. Complice un’iniziale atteggiamento provocatorio da parte del regista ai meccanismi e alle dinamiche che si celano dietro gli Oscar (probabilmente usare qualche parolaccia di troppo nel suo discorso di ringraziamenti quando vinse l’Oscar per la sceneggiatura di Pulp Fiction non l’ha di certo aiutato). Da allora le cose sono molto cambiate da entrambe le parti: da un lato Quentin è diventato più partecipativo agli eventi legati agli Academy Award e dall’altro il numero dei giovani artisti che sono stati ammessi tra i membri dell’Accademia è notevolmente aumentato producendo un cambio generazionale molto più propenso ad apprezzare lo stile e le tematiche affrontate da Tarantino. Per quanto riguarda la categoria miglior regista sono molti a credere che quest’anno sarà proprio Tarantino a vincere l’Oscar. Ma diamo uno sguardo ai 5 registi che già da ora sarebbero in pole position:

I) QUENTIN TARANTINO: di sicuro arriverà la sua quarta nomination all’Oscar nella categoria miglio regista dopo quella ottenuta per Pulp Fiction, Bastardi senza Gloria e Django Unchained. Il film che potrebbe fargli conquistare il suo primo Oscar come regista (ricordando che ne ha vinti 2 come sceneggiatore per Pulp Fiction e Django Unchained) è il western The Hateful Eight con un incredibile cast di cui fanno parte Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Michael Madsen, Tim Roth, Bruce Dern, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins e Demián Bichir.

II) STEVEN SPIELBERG: Per Spielberg si tratterà semplicemente di “contabilità” dato che appare abbastanza improbabile una sua vittoria, a fronte dei 2 oscar finora conquistati come regista (Schindler’s List e Salvate il soldato Ryan). Certo è che la nomination come miglior regista per Bridges of Spies (Il ponte delle Spie) con Tom Hanks potrebbe tranquillamente arrivare facendogli conquistare la sua ottava nomination come miglior regista (ha all’attivo I5 nominations come produttore e regista)

III) TODD HAYNES: Conosciuto ai più per aver vinto nel I995 con il film Safe il Sundance Film Festival, Todd Haynes potrebbe ricevere la sua prima nomination agli Oscar come miglior regista per il film Carol con Cate Blanchett e Rooney Mara. Pellicola che riprende le ambientazioni di Far from Heaven (da lui stesso diretto) omaggiando il grande cinema di Douglas Sirk, il maestro del melodramma cinematografico.

IV) DANNY BOYLE: Certa è anche la nomination di Danny Boyle per il biopic su Steve Jobs che farà tanto discutere permettendo al regista inglese famoso per film come Trainspotting e Piccoli omicidi tra amici di conquistare la sua seconda nomination come miglior regista dopo l’Oscar vinto per The Millionaire.

V) ALEANDRO GONZALEZ INARRITU: La nomination potrebbe arrivare, anche se una vittoria sarebbe quasi impossibile, dato che il regista ha vinto proprio quest’anno l’Oscar come miglior regista per Birdman (meritatissimo). Ad ogni modo sono molti a credere che il suo prossimo film The Revenant sarà insieme a quello di Tarantino (entrambi western) uno dei protagonisti della prossima notte degli Oscar e di conseguenza potrebbe conquistare la sua terza nomination dopo quella ottenuta per Babel e Birdman, senza contare quella ottenuta per Amores Perros nella categoria miglior film straniero in rappresentanza del Messico.

Oscar-20I6-best-actor

Oscar 20I6, sarà l’anno di Leonardo Di Caprio?

Ogni anno sono sempre due le domande ricorrenti che si pongono gli addetti del settore: la prima è se Meryl Streep riceverà l’ennesima nomination e la seconda è se “finalmente” Leonardo Di Caprio sarà considerato dagli Academy Award che l’hanno spesso penalizzato come d’altronde hanno fatto con tutti gli attori che hanno goduto in passato di una fama di sex-symbol, come se la bellezza fosse un plus valore per far solamente lievitare i numeri al botteghino. Eppure sono passati tanti anni da quando Leo faceva “impazzire” scalmanate ragazzine che lo seguivano a qualsiasi evento. Da allora dopo Romeo + Giulietta e Titanic (dove arrivò la sua prima esclusione dalle nomination come miglior attore) di acqua ne è passata sotto i ponti e Di Caprio ormai ha dimostrato di essere un attore valido e mai scontato. Non è un caso che la sua prima nomination risale al I994 quando aveva appena I9 anni dove fu candidato come miglior supporter nel tenero film Buon Compleanno Mr.Grape. Da allora Leo ne ha conquistate altre 3 come miglior attore protagonista (The Aviator, Blood Diamond, The Wolf of Wall Street). In seguito alla recente vittoria di Mattew McCounaghey per Dallas Buyer Club il mondo dei social s’inorridì per la mancata vittoria, a mio avviso inutilmente, dato che Di Caprio non era nemmeno favorito. Quest’anno le cose potrebbero cambiare dato che Leo parte favorito con un bel ruolo, ma speriamo che non si decida di assegnarlo a lui solo “perchè non l’ha mai vinto” un pò come successe per Martin Scorsese che l’ha vinto per il film meno entusiasmante di tutta la sua carriera (The Departed). Vediamo i 5 attori che potrebbero già da ora prenotarsi un posto nella cinquina come miglior attore protagonista:

I) LEONARDO DI CAPRIO: Potrebbe addirittura vincere il primo Oscar della sua carriera nel film western del premio Oscar Aleandro Gonzalez Inarritu (Birdman, Amores Perros, Babel, 2I Grammi) per il film “The Reverant” in cui interpreta un cacciatore di pelli che nel 1820 viene attaccato da un orso e poi derubato da chi lo crede morto. Sopravvissuto, affronta un difficile viaggio solo per vendicarsi. Incrociamo le dita

II) JAKE GYLLENHAAL: Per tutti conosciuto come Donnie Darko, Jake Gyllenhaal ha dovuto lavorare molto per potersi staccare da questo ruolo collezionando successi ma anche flop, ma la sua costanza e determinazione sarà presto premiata. Il suo primo successo arriva nel 2006 quando accetta il ruolo del cowboy gay in Brokeback Mountain che gli valse la sua prima candidatura all’Oscar come supporter, recitando un ruolo che nessuno ad Hollywood voleva temendo di perdere la considerazione delle fans e soprattutto degli Studios. Recentemente ha dato due ottime prove ingiustamente escluse dalle nomination agli Oscar come in Prisoners e in Night Crawler che però gli è valsa una nomination ai Golden Globe. Quest’anno potrebbe ottenere la sua seconda nomination ma come attore protagonista per Demolition in cui interpreta il ruolo di un uomo “distrutto” dalla morte prematura di sua moglie.

III) MICHAEL FASSBENDER: Dopo la cocente e scandalosa esclusione dalla cinquina del miglior attore per la sua straordinaria interpretazione in Shame la carriera di Michael Fassbender è decollata grazie ad una serie di ruoli che l’hanno portato ad essere paragonato al Laurence Olivier della nuova generazione. Quest’anno per lui ci sono ottime probabilità di entrare nella rosa del miglior attore sia per il film biopic su Steve Jobs ma anche per il mastodontico Macbeth accanto a Marion Cotillard. Dunque per lui potrebbe arrivare la seconda nomination della sua carriera dopo quella ottenuta come supporter per I2 anni schiavo

IV) EDDIE REDMAYNE: Fresco di vittoria (lo ha vinto l’anno scorso per La teoria del tutto) Eddie Redmayne potrebbe entrare di diritto nella cinquina della categoria come miglior attore grazie ad un’incredibile trasformazione nel film The Danish Girl in cui interpreta un famosissimo pittore danese transessuale

V) JOHNNY DEEP: A conti fatti potrebbe essere l’unico grande rivale di Leonardo Di Caprio, un pò per il suo comune percorso d’attore spesso penalizzato dagli Academy, dato che ha ricevuto tre nomination agli Oscar come miglior attore (come Di Caprio) per I Pirati dei Caraibi, Neverland, Sweeney Todd, quando poi ce ne sarebbero di ruoli da applaudire da Edward mani di forbici ad Alice in Wonderland, da La fabbrica di Cioccolato a Dark Shadows, da Ed Wood a Buon Compleanno Mr.Grape. Quest’anno potrebbe ottenere la sua seconda nomination agli Oscar nella straordinaria metamorfosi in Black Mass in cui interpreta James “Whitey” Bulger uno dei più violenti criminali nella storia della città di Boston.

danilo canzanella

Oscar 20I6, le attrici che aprono l’Award Season

Per chi non conosce i meccanismi che si celano dietro la Notte degli Oscar (i cosiddetti Academy Award) sembra difficile pensare che circolino già le previsioni degli Oscar 20I6, eppure l’Award Season che sarà ufficialmente aperta dopo il Festival di Venezia ha iniziato a maturare i suoi premi “segnali di fumo”, tanto che sono comparse le prime previsioni sia per quanto riguarda gli attori che i film. Ovviamente tali previsioni corrispondono più al grado di aspettativa e all’ipotesi di un convincente impatto sulla critica e sul pubblico, dato che molte di queste prove sono state anticipate solo da timidi trailer e poche immagini postate dalle case di produzioni. In quest’ottica conosciamo le 5 attrici che potrebbero già da ora prenotarsi un posto nella rosa delle candidate degli Oscar 20I5.

I) CATE BLANCHETT: da molti considerata la nuova Meryl Streep per il coraggio di interpretare in maniera perfetta e risoluta personaggi diametralmente opposti che puntualmente le fanno guadagnare una candidatura all’Oscar. La Blanchett ha l’attivo 2 premi una come supporter in The Aviator in cui interpreta Katherine Hepburn e uno come miglior attrice protagonista in Blue Jasmine nel personale omaggio di Woody Allen alla Blanche di Tennessee Williams. Quest’anno potrebbe ottenere la sua 7ima nomination agli Oscar per un ruolo in cui sembra mescolare le tematiche di Far from Heaven e Diario di uno scandalo, nel film Carol di Todd Haynes in cui interpreta un affascinante donna in crisi con il marito che trova conforto tra le braccia di una giovane magazziniera nella New York degli anni 50.

II) MARION COTILLARD: attrice di punta della Weinsten Company che hanno voluto metterla sotto contratto dopo l’Oscar come miglior attrice per La Vie en Rose in cui interpreta una straordinaria Edith Piaf, Marion Cotillard potrebbe ottenere la sua terza nomination dopo quella ottenuta per La Vie en Rose e Due giorni e una notte dei Dardenne (l’avrebbe meritata anche per Un sapore di ruggine e ossa) interpretando uno dei ruoli femminili più ambiti della drammaturgia di Shakespeare e cioè Lady Macbeth nell’inedita versione accanto a Michael Fassbender.

III) JENNIFER LAWRENCE: vincere un’Oscar giovanissima e alla sua seconda e significativa prova d’attrice (Il lato positivo) poteva essere un rischio (vedi Gwyneth Paltrow per Shakespeare in Love) ma Jennifer Lawrence non si è lasciata intimorire dalle statistiche e dopo la terza nomination per American Hustle è sempre sulla cresta dell’onda. Infatti potrebbe quest’anno ottenere la nomination numero quattro per il suo ruolo in Joy, nel biopic di David O.Russel su Joy Mangano, inventrice della scopa rotante Miracle.

IV) NAOMI WATTS: dopo due nominations agli Oscar ( 2I Grammi e The Impossible) e una “terza” non pervenuta come supporter nel capolavoro di Aleandro G.Inarritu (Birdman), Naomi Watts potrebbe ancora una volta stupire gli Academy grazie al suo ruolo in Demolition in cui interpreta una donna capace di “ri-costruire” la vita di un uomo (Jake Gyllenhal) che non riesce a riprendersi dopo la morte di sua moglie

V) SAOIRSE RONAN: potrebbe essere (finalmente) l’anno di questa giovane e talentuosa attrice che ha incantato tutti nella sua mirabile interpretazione in Espiazione con la quale ottenne la sua prima nomination come miglior attrice non protagonista. Da allora grandi prove ingiustamente non gratificate da nomination come in Amabili Resti o The Grand Budapest Hotel, ma quest’anno Saoirse Ronan potrebbe sorprendere tutti grazie al suo ruolo nel film Brooklyn in cui interpreta una giovane immigrata irlandese nell’America degli anni ’50 in cui dovrà combattere tra i suoi due grandi amori: le radici della sua terra e il sogno americano.

danilo canzanella blog

David di Donatello 20I5: Mia madre contro Il giovane favoloso?

A meno di un mese dall’annuncio delle nominations ai David di Donatello 20I5, considerati gli “Oscar” del cinema italiano, è partito un vero e proprio toto-nominations su chi riuscirà a conquistare l’ambita candidatura ad uno dei premi più importanti della cinematografia nazionale. I 3 titoli che al momento sembrano avere maggiori quotazioni per conquistare il maggior numero di nominations sono: Mia Madre di Nanni Moretti, Il giovane favoloso di Mario Martone e Anime Nere di Francesco Munzi. Seguono un pò distanziati Le meraviglie di Alice Rohrwacher e Il nome del figlio di Francesca Archibugi che comunque non dovrebbero avere problemi ad entrare nella cinquina. A seguire ci sono altri 5 film che hanno ottenuto il plauso della critica e che aspirano ad una candidatura come miglior film e che sono Maraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani, Un ragazzo d’oro di Pupi Avati, Vergine Giurata di Laura Bispuri, La foresta di Ghiaccio di Claudio Noce e Latin Lover di Cristina Comencini. Ma andiamo con ordine. Se nella categoria miglior film e miglior regia sarà un testa a testa tra Moretti e Martone, nella categoria miglior attrice protagonista la sfida potrebbe essere tra Margherita Buy (Mia madre), Alba Rohrwacher (Le Meraviglie), Micaela Romazzotti (Il nome del figlio), Sara Serraiocco (Cloro) e Ksenia Rappaport (La foresta di ghiaccio) Diversa la situazione nella categoria miglior attore dove Elio Germano parte favorito nel ruolo di Giacomo Leopardi ne “Il giovane favoloso” di Mario Martone. Se nella categoria miglior attore non protagonista emergono i nomi di Peppino Mazzotta per Anime Nere e Luigi Lo Cascio per Il nome del figlio, in quella per la miglior attrice non protagonista potrebbe farcela Barbora Bobulova per Anime Nere oppure si potrebbe omaggiare l’ultima interpretazione di Virna Lisi nel film Latin Lover di Cristina Comencini. Restiamo in attesa di conoscere quali saranno i nominati della prossima edizione dei David di Donatello.

 

danilo canzanella blog

Le migliori interpretazioni femminili “snobbate” dagli Oscar

Ormai si sa, vincere un Oscar non è semplicemente una questione di talento (magari lo fosse), ma è il frutto di una serie di dinamiche molto spesso estranee al valore di una data interpretazione, dunque un mix tra un marketing aggressivo, critiche entusiaste, premi e nomination raccolti tra i vari festival internazionali, oltre alle famose pressioni delle case di produzioni che inseguono i giurati con le cosiddette “for you consideration”. Dunque , è chiaro che molto spesso gli Academy Awards hanno perso “grandi” occasioni di premiare delle memorabili interpretazioni che hanno messo a dura prova la credibilità del premio Oscar. Ecco una classifica delle migliori interpretazioni che sono state “a sopresa” snobbate dalla vittoria finale.

I0° Posto: SISSY SPACEK (Missing-Scomparso di Costa-Gravas) che interpreta la moglie di un giornalista americano ucciso brutalmente in Cile per aver scoperto il coinvolgimento della CIA nel golpe di Augusto Pinochet.

9°Posto: JOAN FONTAINE (Rebecca-La prima moglie di A.Hitchcock)che intepreta la giovane sposa del  ricco e aristocratico Massimo de Winter (Laurence Olivier) vedovo della prima moglie, Rebecca, con cui ha vissuto nel castello di Manderley, protetto con morbosa gelosia dalla signora Danvers.

8°Posto: BARBARA STANWYCK (La fiamma del peccato di Billy Wilder) che interpreta uno dei più affascinanti ruoli di dark lady, nei panni di una moglie insoddisfatta, che convince il protagonista ad eliminare il marito, parecchio più anziano di lei, dopo averle fatto stipulare a suo beneficio una cospicua polizza d’assicurazione sugli infortuni.

7° Posto: AUDREY HEPBURN (Sabrina di Billy Wilder) nei panni di una timida e graziosa ragazza, figlia dell’autista di una famiglia miliardaria di Long Island, da sempre innamorata del secondogenito David, il classico dongiovanni perdigiorno, il quale però non ha molta considerazione di lei, finchè non ritorna da Parigi completamente cambiata, ma questa volta c’è qualcun altro che si accorge di lei.

6°Posto: ELLEN BURSTYN (L’esorcista di William Friedkin)nei panni di una madre che non riesce a spiegarsi e ad accettare lo stato di salute di sua figlia che alla fine scoprirà essere posseduta dal diavolo.

5°Posto: CATE BLANCHETT (Elizabeth di Shekhar Kapur )nel ruolo della regina Elizabeth che avrà anche un seguito nel 2007 in Elizabeth: The Golden Age, ottenendo ancora una nomination ma senza riuscire a vincerlo.

4°Posto: EMILY WATSON (Le onde del destino di Lars Von Trier) nei panni di una ragazza credente, la cui semplicità, l’apparente ingenuità, il suo rapporto diretto con Dio, le hanno procurato fama di squilibrio nel suo ambiente chiuso,ma riuscirà attraverso una serie di sacrifici e umiliazioni a dimostrare che la sua presunta follia è in realtà paradigma di infinita fede e assoluta bontà.

3°Posto: BRENDA BLETHYN (Segreti e Bugie di Mike Leigh) una sfiorita operaia bianca che scopre suo malgrado di essere la madre di una giovane donna di colore, tra isterismi e pianti compulsivi offre un’interpretazione straordinaria

2°Posto: KATHARINE HEPBURN (Improvvisamente l’estate scorsa di Joseph L. Mankiewicz) che interpreta la ricca ed eccentrica Mrs. Violet Venable che si rivolge alla clinica psichiatrica del dottor Hockstader promettendo un milione di dollari perché venga attuato un trattamento di lobotomia su sua nipote Catherine Holly per nascondere l’omosessualità di suo figlio, in una grande prova d’attrice

I°Posto: GLENN CLOSE (Le relazioni pericolose di Stephen Frears) che interpreta la Marchesa de Merteuil, ricca vedova e cinica conoscitrice dell’animo umano e delle debolezze insite nei sentimenti, nonché abile manovratrice dei suoi amanti in una delle più memorabili interpretazioni cinematografiche.

Festival di Cannes

Festival di Cannes: Sorrentino, Garrone e Moretti in concorso

Arriva dal Festival di Cannes una bella notizia per il cinema italiano, e cioè la scelta di portare in concorso tre pellicole tricolore rappresentanti di quel cinema d’autore che resiste e persiste ancora nel nostro paese, malgrado una critica spesso feroce e di parte di una certa stampa che ama “trincerarsi” dietro l’idea di un passato stilistico e contenutistico lontano dalla realtà contemporanea. Il primo film è quello di Nanni Moretti, Mia Madre con Margherita Buy e John Turturro; presenza attesa per il regista de “La stanza del figlio” con cui aveva vinto nel 200I proprio la Palma d’Oro a Cannes e che in Francia ha trovato la sua seconda patria. Con “Mia madre” Moretti realizza un film che fa della propria esperienza personale un’opportunità per esplorare i limiti tra vita e racconto cinematografico, descrivendo il difficile periodo di una regista di successo che sta lavorando a un film con protagonista un famoso attore americano ma che contemporaneamente deve anche preoccuparsi di accudire la madre gravemente malata. Il secondo film è del premio Oscar Paolo Sorrentino che arriverà alla Croisette con il suo secondo film in lingua inglese, dopo aver vinto proprio a Cannes nel 2008 il Gran Premio della Giuria per l’acclamato Il Divo sulla figura controversa di Giulio Andreotti. Il regista de “La grande bellezza” porterà a Cannes “Youth-La giovinezza” con Michael Caine, Harvey Keitel e Jane Fonda esplorando un tema a lui caro, e cioè il rapporto tra la nostalgia del passato e la frenesia del nuovo che avanza sullo sfondo di un Hotel “felliniano” che raccoglie e amplifica le atmosfere della Montagna Incantata di Thomas Mann. Il terzo film è quello dell’enfant prodige del cinema italiano, e cioè Matteo Garrone, autore di capolavori come L’imbalsamatore, Primo amore e Gomorra che vinse proprio a Cannes il Gran Premio della Giuria. Il titolo del suo ultimo lavoro cinematografico è Il racconti dei racconti ed è l’adattamento cinematografico della raccolta di fiabe Lo cunto de li cunti, scritta da Giambattista Basile, con Salma Hayek, John C.Reilly, Alba Rorwacher , Toby Jones, Vincent Cassel, suddiviso in 3 episodi dal titolo: La reginaLa pulce e Le due vecchie. Un racconto onirico e favolistico che reinterpreta la lezione di Basile in un modo del tutto nuovo ed originale, facendo traghettare la fiaba in una dimensione realistica, saggia testimone di una radicata espressione popolare. Non resta che aspettare la settimana dal 13 al 24 maggio durante la quale si terrà la 68esima edizione del Festival di Cannes, a cui parteciperanno altri I5 titoli tra cui spiccano i due favoriti alla vigilia e cioè Gus Van Sant per The Sea of Trees e Dennis Villeneuve per Sicario.

Birdman Oscar 20I5

La notte degli Oscar 20I5: Hollywood premia la sua “decadente” disfatta

A poche ore dalla Notte degli Oscar, i blogger e i critici di tutto al mondo cercano di analizzare una delle più prevedibili cerimonie di premiazione, in cui però Hollywood nella sua ostinata esaltazione di valori universali e condivisibili dalla maggioranza dell’opinione pubblica riesce a stupire (fortunatamente) premiando il coraggio di Aleandro Gonzalez Inarritu, il cui film Birdman è una vera e propria analisi spietata sullo star system hollywodiano che deride, denigra e verso cui punta il dito con occhio cinico, disilluso e ironico. Con l’Oscar a Birdman, è come se Hollywood (lo speravamo tutti) premiasse la sua “decadente“(nel senso letterario del termine) disfatta, una sorte di “Grande bellezza” americana in cui l’invenzione stilistica è al servizio di una sceneggiatura volutamente ridondante e carica di dialoghi spettacolari sul rapporto “ingrato” tra arte e popolarità (forse è per questo che non è tanto amato dalla critica, che in Birdman non ne esce a testa alta). Ma veniamo alla cerimonia. Se le 4 statuette a Birdman (miglior film miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior fotografia) erano abbastanza prevedibili dopo che Boyhood (l’altro favorito) ha visto “strapparsi” la statuetta per il miglior montaggio dal bellissimo Whiplash che si è portato a casa 3 statuette, assieme a quelle scontate per l’attore non protagonista J.K.Simmons e il montaggio del suono, altrettando prevedibili erano le 4 statuette a Grand Budapest Hotel (miglior costumi alla nostra Milena Canonero, miglior scenografia, miglior trucco, miglior colonna sonora). Le uniche sorprese sono arrivate in poche categorie: in quella per il miglior film d’animazione dove ha vinto Big Hero 6 a danno Dragon Trainer 2, in quella per la miglior sceneggiatura dove si pensava ad un ex-equo tra Birdman e Grand Budapest Hotel, e in quella per il miglior montaggio dove ha vinto Whiplash a danno di Boyhood. Per il resto tutto da copione dall’Oscar al miglior film straniero al polacco Ida (il cui regista ha tenuto uno dei discorsi peggiori della storia, incalzato dalla musica della regia che lo “invitava” ad abbandonare il palco) all’Oscar agli altri interpreti (tutti meritatissimi): Julianne Moore per Still Alice, Patricia Arquette per Boyhood, Eddie Redmayne per La teoria del tutto. Prevedibili anche l’Oscar ai migliori effetti speciali a Interstellar (meritava di essere nominato come miglior film, ma dopo la passata edizione in cui si omaggiava il “genere” con Gravity, forse gli Academy volevano diversificare), scontato l’Oscar al miglior suono mixato ad American Sniper (che certa stampa italiana dava come favorito, ma favorito da chi?) come pure la statuetta per la miglior canzone assegnata a Glory per il film Selma. Per quanto riguarda il ritmo della serata, siamo ben lontani dai monologhi comici di Billy Cristal e dalle trovate di Ellen De Generes o Whoopy Goldberg, il presentatore Neil Patrick Harris delude le aspettative (si ricorda solo un momento in cui cita la scena di Birdman in cui Keaton rimasto fuori dal teatro è costretto ad “andare in scena” in mutande), per non parlare dei momenti coreografici sostituiti da momenti musicali, certo d’impatto, ma privi della magia e dell’illusione cinematografica a cui ci avevano abituati nelle precedenti edizioni. Inoltre SORPRENDE nel momento tanto delicato in cui si ricordano tutti quegli artisti che sono scomparsi durante l’anno (IN MEMORIAM), la mancata menzione al nostro Francesco Rosi, non tanto per campanilismo, in fondo è stata ricordata Virna Lisi, lei che ad Hollywood non ci voleva proprio andare, ma perchè Rosi ha ispirato molti registi americani e poi in fondo ha ricevuto anche una nomination nella categoria miglior film straniero per Tre fratelli. Una dimenticanza che sicuramente l’anno prossimo riusciranno a correggere, come è successo quest’anno, in cui hanno inserito tra i “ricordati” Alain Resnais che è invece era morto l’anno scorso.

previsioni oscar

OSCAR 20I5: Birdman riuscirà a battere Boyhood?

A poche ore dalla Notte degli Oscar, dopo una rovente e imprevedibile Award Season che ha letteralmente animato critici e cine-blogger appassionati, intenti a prevedere i risultati degli Academy Award, si fa sempre più insistente la “voce” che Birdman potrebbe battere a sorpresa ( e meritatamente) Boyhood, il film di Richard Linklater che ha potentemente dominato tutta la Stagione dei Premi, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui 3 Golden Globe, 3 Bafta, 2 Satellite Awards, 3 premi dalla New York Film Critics Circle Awards, e l’Orso d’argento al Festival di Berlino. Ma andiamo con ordine. Se sono certe le vittorie nelle categorie per i migliori interpreti, tra cui spiccano il premio per la miglior attrice che dovrebbe andare a Julianne Moore per Still Alice, quello per la miglior attrice non protagonista a Patricia Arquette per Boyhood, quello per il miglior attore non protagonista a J.K.Simmons per Whiplash, sorte diversa per la categoria miglior attore dove c’è un testa a testa tra Eddie Redmayne per La teoria del tutto e Michael Keaton per Birdman. Grand Budapest Hotel dovrebbe “accaparrarsi” 4 statuette (miglior costumi della “nostra” Milena Canonero, miglior scenografia, miglior trucco e forse anche miglior sceneggiatura). The Imitation Game potrebbe conquistare solo un premio, e cioè quello per la miglior sceneggiatura non originale a fronte di 9 nominations, mentre Boyhood, assieme al premio come miglior attrice non protagonista, conquisterebbe anche il premio come miglior montaggio. Se American Sniper di Clint Eastwood sembra favorito solo per la categoria miglior montaggio sonoro, Interstellar di Cristopher Nolan dovrebbe sicuramente conquistare l’Oscar per gli effetti speciali, mentre Whiplash si porterebbe a casa anche la stuatuetta per il miglior suono mixato. Nella categoria miglior film straniero la vittoria del polacco Ida è quasi scontata, anche se negli ultimi anni questo premio ha mostrato la sua forte imprevedibilità, dato che non tutti i membri degli Academy riescono a vedere tutti i film in lingua non originale. Nella categoria miglior film d’animazione il favorito sembra essere Dragon Trainer 2 a danno di Big Hero 6, soprattutto dopo la sorprendente esclusione di Lego Movie. Ma veniamo a Birdman. Dopo la vittoria ai Directors Guild Award (il premio del sindacato dei registi) e ai Producers Guild Award (il premio del sindacato dei produttori) ha iniziato ad insinuarsi la possibilità che alla fine sarà proprio Birdman a vincere l’Oscar per il miglior film, dato che una buona parte dei memebri degli Academy è composta da registi e produttori, ma non solo anche la recente vittoria di Michael Keaton agli Indipendent Spirit Award ha fatto balenare il sospetto che il film di Inarritu potrebbe “accapararsi” ben 4 statuette (miglior film, miglior regia, miglior attore e miglior fotografia ad Emmanuel Lubezski, e chissà anche il premio come miglior attore a Michael Keaton come omaggio alla sua carriera di ex-attore di un super eroe?

Ecco di seguito la lista di tutte le previsioni:

Miglior film: Birdman/Boyhood

Miglior regia: A.Gonzalez Inarritu (Birdman)

Miglior attore: Eddie Redmayne (La teoria del tutto)/ Michael Keaton (Birdman)

Miglior attrice: Julianne Moore (Still Alice)

Miglior attore non protagonista: J.K.Simmons (Whiplash)

Miglior attrice non protagonista: Patricia Arquette (Boyhood)

Miglior sceneggiatura originale: Grand Budapest Hotel/Birdman

Miglior sceneggiatura non originale: The Imitation Game

Miglior montaggio: Boyhood

Miglior fotografia: Birdman

Miglior Colonna sonora: La teoria del tutto /The Imitation Game (Alexandre Desplat)

Miglior Canzone: Glory (Selma)

Miglior costumi: Milena Canonero (Grand Budapest Hotel)

Miglior scenografia: Grand Budapest Hotel

Miglior trucco: Grand Budapest Hotel

Miglior montaggio sonoro: American Sniper

Miglior suono mixato: Whiplash

Miglior effetti speciali: Interstellar

Miglior film straniero: Ida (Polonia)

Miglior film d’animazione: Dragon Trainer 2

Miglior documentario: Citizen Four