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Oscar 20I6 miglior attore non protagonista, la sfida degli anti-divi

La categoria Miglior attore non protagonista è sempre stata considerata una spina nel fianco degli Academy Award dato che spesso la categoria in sè è diventata oggetto di critiche per via dell’uso che i membri giurati ne hanno fatto, arrivando ad “usarla” come pretesto per assegnare un Oscar a chi non l’avesse mai vinto; addirittura c’è chi la considera la categoria dei “veterani” dove spesso si preferisce premiare un attore di vecchia generazione trasformando il premio come miglior attore non protagonista in una sorta di premio alla carriera, insomma una specie di “contentino” per non avergli mai dato un premio come miglior attore. Ovviamente sono numerose l’eccezioni in cui giovani supporter sono riusciti a ribaltare questa tesi, ma è accaduto solo nel caso in cui le loro vittorie erano già praticamente annunciate. Attualmente Walter Brennan detiene il record di statuette vinte (3) in questa categoria (Ambizione, Kentucky, L’uomo del West) seguono con 2 statuette i veterani (Michael Kaine, Melvyn Douglas, Antohony Quinn, Jason Robards, Peter Ustnov, Cristopher Waltz). Quest’anno la sfida sembra davvero interessante dato che tra i papabili 5 nominati compaiono tutti attori estranei ai meccanismi di Hollywood, e per questo considerati anti-divi per il loro modo di concepire il proprio successo come risultato del proprio talento personale evitando gli atteggiamenti eccentrici dei divi americani. Ma vediamo la lista dei probabili candidati di quest’anno:

I-TOM HARDY: Potrebbe conquistare la sua prima nomination all’Oscar grazie al suo ruolo nel film del premio Oscar Aleandro Gonzalez Inarritu (Birdman, Babel, 2IGrammi) dal titolo The Revenant al fianco di Leonardo Di Caprio. Tom Hardy è considerato un giovane e promettente caratterista che gradualmente è riuscito a conquistare l’etichetta di attore di “nicchia” scegliendo sempre ruoli difficili ed estremi capace di mettere in luce il suo talento d’attore. Memorabili le sue intepretazioni in Bronson che gli è valsa una vittoria come miglior attore ai British Independent Film Awards nel 2009 e in Warrior e La Talpa che gli hanno permesso di vincere ai BAFTA del 20II, l’Orange Rising Star Award per la miglior stella emergente

II-JEFF DANIELS: Attualmente è l’unico grande rivale di Tom Hardy, grazie al suo ruolo nel biopic su Steve Jobs diretto da Danny Boyle, nel ruolo di John Sculley, amministratore delegato della Apple dal 1983 al 1993 e presidente della Pepsi Cola. Per Daniels si tratterebbe della sua prima nominations agli Oscar dopo una serie di occasione mancate da parte degli Academy che hanno sempre avuto un pregiudizio nei suoi confronti, tanto da non considerare interpretazioni come quelle in Ragtime, Voglia di tenerezza o La rosa purpurea del Cairo. Oggi appare “resuscitato” grazie all’attenzione dei media per il suo ruolo da protagonista nella serie tv The Newsroom con cui nel 20I3 ha conquistato l’Emmy come miglior attore in una serie drammatica.

III-KURT RUSSEL: Da molti è considerato il “vero” favorito per gli Oscar 20I6 nella categoria miglior attore non protagonista, grazie al suo ruolo da supporter nel nuovo western di Quentin Tarantino The Hateful Eight che gli permetterebbe di conquistare la sua prima nomination della carriera. Ma molti sono i pregiudizi che gli Academy dovrebbe superare dato che i membri giurati hanno sempre avuto un forte scetticismo per gli attori di live action come Russel interprete dei film di John Carpenter come Fuga da New York e Fuga da Los Angeles. L’unica grande occasione per Kurt Russel sarebbe potuta arrivare nel I983 dove avrebbe potuto ricevere una nomination per Silkwood dato che il suo ruolo fu molto apprezzato dalla stampa estera che gli diede una nomination ai Golden Globe.

IV-HARVEY KEITEL: Grazie alla sua interpretazione in Youth del “nostro” Paolo Sorrentino, Harvey Keitel potrebbe ricevere la sua seconda nomination agli Oscar dopo quella ottenuta nel I992 per Bugsy. Da allora gli Academy non hanno mai avuto il “coraggio” di nominare questo straordinario caratterista che ci ha regalato straordinarie prove d’attore (Taxi Drivers, Rapsodia di un killer, L’ultima tentazione di Cristo, Le Iene, Lezioni di Piano, Pulp Fiction, Holy Smoke, Grand Budapest Hotel).

V-RALPH FIENNES: Attore british di straordinario talento ma anche regista dotato di un forte coraggio espressivo (Coriolanus, The Invisible Woman), Ralph Fiennes potrebbe conquistare la sua terza nomination all’Oscar dopo quella ottenuta come protagonista del film Il paziente inglese e come supporter nel film Schindler’s List. Quest’anno potrebbe ricevere l’attenzione degli Academy per il film A Bigger Splash dell’italiano Luca Guadagnino, remake di un film francese che ruoterà attorno a uno sconcertante triangolo che si forma tra una coppia di artisti (una rock star e una regista) e una donna più giovane. Il tutto tra le meraviglie di Pantelleria.

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David di Donatello 20I5: Mia madre contro Il giovane favoloso?

A meno di un mese dall’annuncio delle nominations ai David di Donatello 20I5, considerati gli “Oscar” del cinema italiano, è partito un vero e proprio toto-nominations su chi riuscirà a conquistare l’ambita candidatura ad uno dei premi più importanti della cinematografia nazionale. I 3 titoli che al momento sembrano avere maggiori quotazioni per conquistare il maggior numero di nominations sono: Mia Madre di Nanni Moretti, Il giovane favoloso di Mario Martone e Anime Nere di Francesco Munzi. Seguono un pò distanziati Le meraviglie di Alice Rohrwacher e Il nome del figlio di Francesca Archibugi che comunque non dovrebbero avere problemi ad entrare nella cinquina. A seguire ci sono altri 5 film che hanno ottenuto il plauso della critica e che aspirano ad una candidatura come miglior film e che sono Maraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani, Un ragazzo d’oro di Pupi Avati, Vergine Giurata di Laura Bispuri, La foresta di Ghiaccio di Claudio Noce e Latin Lover di Cristina Comencini. Ma andiamo con ordine. Se nella categoria miglior film e miglior regia sarà un testa a testa tra Moretti e Martone, nella categoria miglior attrice protagonista la sfida potrebbe essere tra Margherita Buy (Mia madre), Alba Rohrwacher (Le Meraviglie), Micaela Romazzotti (Il nome del figlio), Sara Serraiocco (Cloro) e Ksenia Rappaport (La foresta di ghiaccio) Diversa la situazione nella categoria miglior attore dove Elio Germano parte favorito nel ruolo di Giacomo Leopardi ne “Il giovane favoloso” di Mario Martone. Se nella categoria miglior attore non protagonista emergono i nomi di Peppino Mazzotta per Anime Nere e Luigi Lo Cascio per Il nome del figlio, in quella per la miglior attrice non protagonista potrebbe farcela Barbora Bobulova per Anime Nere oppure si potrebbe omaggiare l’ultima interpretazione di Virna Lisi nel film Latin Lover di Cristina Comencini. Restiamo in attesa di conoscere quali saranno i nominati della prossima edizione dei David di Donatello.

 

Whiplash Award Season

Whiplash: una nomination come supporter per la star di The Closer?

Il film di Damien Chazelle, Whiplash, presentato al Sundance Film Festival con protagonista Miles Teller, potrebbe regalare la prima nomination della sua carriera all’attore protagonista della popolare serie tv americana The Closer, Jonathan Kimble Simmons. La storia è incentrata su Andrew (Miles Teller) che sogna di diventare uno dei migliori batteristi jazz della sua generazione, ma la concorrenza è feroce al conservatorio di Manhattan, dove si allena duramente sotto la sapiente guida di uno spietato direttore d’orchestra, interpretato proprio da J.K.Simmons. Attore poliedrico conosciuto ai più per le sue interpretazioni del Dr. Emil Skoda, un poliziotto psichiatra tra i protagonisti della serie televisiva Law & Order – I due volti della giustizia, e del sadico Vernon Schillinger, nella serie della HBO, Oz, che dal 2005 ricopre il “famoso” ruolo di Will Pope nella serie The Closer.J.K.Simmons