Come ogni anno i National Board of Review, una volta considerati i veri “anticipatori” degli Academy Awards, rimescolano le previsioni, assegnando “inaspettatamente” i premi principali a film che non sembravano favoriti. Putroppo, c’è da dire, che è dal 2008 (l’anno di The Millionaire), che quest’ambito premio, assegnato da un gruppo di cinefili, critici ed esponenti vari dell’industria cinematografica, non rispecchia più i gusti dei membri degli Accademy Awards (gli Oscar), che ricordiamo sono composti bensì dagli stessi attori, registi, sceneggiatori, produttori e non da critici. Da allora tutti i film che hanno conquistato il premio come miglior pellicola ai National Board of Review, sono stati sicuramente nominati agli Oscar, ma non sono stati di certo i protagonisti, come Tra le nuvole, The social network, Hugo Cabret, Zero Dark Thirty, Her. Ma veniamo ai vincitori di quest’anno, a sorpresa ha trionfato A most violent year portandosi a casa i premi come miglior film, miglor attore (Oscar Isaac e non Michael Keaton per Birdman) e miglior attrice non protagonista (Jessica Chastain e non Patricia Arquette per Boyhood). Se la categoria miglior attrice ormai è blindatissima, a favore della già annunciata vincitrice di quest’anno, e cioè Julianne Moore per Still Alice, sorte diversa per la categoria miglior attore non protagonista che non è stata vinta da J.K.Simmons per Whiplash, bensì dal suo rivale più accreditato, e cioè Edward Norton per Birdman. L’altra sorpresa è arrivata nella categoria miglior film straniero, dove sono stati letteralmente snobbati i due favoriti dell’anno: il “polacco” Ida e il “canadese” Mommy, a favore del già premio Oscar Pedro Almodovar, per il suo irriverente “Storie Pazzesche” che ha decisamente convinto la critica americana dopo lo “scivolone” de “Gli amanti passeggeri“.